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Storie


restaurato
Il monumento ai caduti
della cittÀ di Trento

Discorso tenuto al civico Cimitero di Trento
domenica 14 novembre 2010

ossario di Trento[...] Dall’estate del 1914 migliaia di tirolesi trentini furono chiamati in guerra. Combatterono per l’Austria nei reparti dei Kaiserjäger, dei Landesschützen, della Landsturm, sino alla fine del conflitto furono oltre 60.000, dei quali 11.500 persero la vita.
Quando nel maggio del 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria alcuni di loro – reduci dalle battaglie galiziane – vennero impegnati a difendere il Tirolo sul fronte meridionale.
Altre centinaia di migliaia di soldati dell’Impero accorsero in questa parte del fronte. Per questo nei cimiteri militari austroungarici troviamo nomi tedeschi, italiani, boemi, ungheresi, ucraini, polacchi, serbi, croati, rumeni, slovacchi, sloveni e persino turchi.
Questo era l’esercito plurinazionale della corona asburgica e questi sono i soldati sepolti anche nel cimitero militare di Trento, come testimonia il registro dei caduti.
Come per il monumento-Ossario, anche la storia del cimitero militare di Trento è particolarmente complessa e richiede lo studio di una vasta mole di documenti conservati in diversi archivi. [...]

«È sacra la morte del soldato
Spezza il precetto dell’odio
Amico e nemico, straziati di ferite
Sono degni di uguale amore e onore».

pdfLeggi la relazione completa
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Dr. Lorenzo Baratter
baratter

Storico e Direttore del Centro Documentazione Luserna


Il programma ha visto la S. Messa officiata nel Sacrario Militare del Cimitero di Trento da don Fortunato Turrini. È seguita la benedizione del sarcofago, interventi delle autorità, dei rappresentanti della Croce Nera d’Austria e relazione degli esperti sulla storia del monumento e sui lavori di restauro. Hanno accompagnato la cerimonia il Corpo Musicale Città di Trento e il Coro Stella del Cornet, che hanno riproposto l’emozionante “Inno agli Eroi” del Secondo Reggimento dei Kaiserjäger, composto in buona parte da trentini e quasi interamente distrutto in Galizia nella link battaglia di Hujcze nel settembre del 1914.

Monumento ai caduti di Trento

IL SARCOFAGO AUSTRO-UNGARICO
Il restauro e la valorizzazione di questo monumento significa non solo salvaguardare un’opera di interesse storico e artistico, ma anche permettere alla cittadinanza di Trento e, con un atto fortemente simbolico, all’intera comunità trentina, di ricordare tutti i propri caduti, comprese le migliaia di trentini che combatterono nelle fila dell’esercito austroungarico e che in questo monumento trovano ideale riconoscimento e rinnovato ricordo, a futura memoria, quale monito contro le guerre e quale stimolo per continuare a lavorare con immutato
impegno in favore dell’Europa e dell’amicizia tra i popoli.

Lucia Maestri
Assessore alla Cultura del Comune di Trento
Franco Panizza
Assessore alla Cultura della Provincia autonoma di Trento

UN RESTAURO NECESSARIO per non disperdere la memoria, per il rispetto dei caduti, per la salvaguardia di un’opera di grande valore storico-artistico.
Il monumento, realizzato negli anni 1915-1917 su progetto di Rudolf Perco (1884-1942), architetto di Vienna formatosi alla scuola di Otto Wagner ed inaugurato nel 1917, si trovava, in origine, nel centro del cimitero. È di proprietà del Comune di Trento ed è stato restaurato a cura della Soprintendenza per i Beni architettonici della Provincia di Trento. I lavori di conservazione e restauro dell’opera sono iniziati nel 2008 e sono terminati nella primavera 2010.

pdfIl volantino della manifestazione
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(471 KB)


Della battaglia di Hujcze si parla dettagliatamente nel seguente libro di Ernest Murrer.

CopertinaHUJCZE 1914-1918
September-Settembre 1914
Zu Geschinchte des 2. Regiments der Tiroler Kaiserjäger
Sulle vicende del 2° Reggimento dei “Tiroler Kaiserjäger”

di Ernest G.F. Murrer
Edizione in doppia lingua tedesco/italiano
Editore: Persico Europe di Cremona
1996; pp. 228.
Peso: 1.09 kg
Prezzo indicativo: 28.50 euro

Era da poco iniziata la Grande Guerra, quando il II Reggimento dei Tiroler Kaiserjäger perse nella lontana Galizia sia la bandiera sia il proprio comandante. Oltre ciò morirono più di 300 tra ufficiali, sottoufficiali e soldati; molti altri finirono gravemente feriti nei campi di progionieri russi.
Per la prima volta questo avvenimento è stato riconosciuto per fare una pubblicazione sulla base di documenti inediti presentati in questa occasione.
Mediante il ritrovamento nel 1993, dopo 77 anni, del cimitero, questo momento storico è diventato di grande attualità. Anche per la mutata situazione politica dell’Ucraina, è stata possibile la ristrutturazione di questo monumento dedicato ai Tiroler Kaiserjäger.

Della battaglia di Hujce il soldato Gervasio Poda riporta le sue memorie nel suo diario, link recuperato e trascritto su questo sito.



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