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Storie

Il gruppo feltrino degli “Amici delle Dolomiti”,
guidato da Eugenio Secco, è tornato dal Pal Piccolo in Carinzia

Recuperare le trincee
per unire i popoli

Riportate alla luce le postazioni militari della Grande Guerra

da Il Gazzettino del 5 agosto 2004, pag. 27

SEREN DEL GRAPPA. «Le vie che un tempo dividevano i fronti devono ora unirci». È questo il motto dell’associazione “Amici delle Dolomiti”, sodalizio nato nel 1973 e che ha dato luce al programma “Vie della Pace”, per ricostruire e ripulire i sentieri che collegavano le postazioni militari durante la Prima articoloGuerra Mondiale, le trincee scavate nella roccia, al fine di riportarli nello stato in cui erano nel 1917 e rendere accessibili le vie per raggiungerli: così è stato creato il Museo all’aperto del passo di Monte Croce Carnico.
Fondatore di questa iniziativa è Walter Schaumann, tenente colonnello austriaco ora in pensione, diventato famoso storico viennese esperto in itinerari della Prima Guerra Mondiale. Secondo le idee portate avanti dal Professor Schaumann, le antiche postazioni trincerate ed i sentieri che portavano al fronte devono diventare “Vie della Pace”, in un’ottica di comprensione e collaborazione internazionale.
Così, grazie alla passione per la montagna e per la storia, è nata l’associazione “Gli Amici delle Dolomiti”, un gruppo di lavoro con molti volontari provenienti non solo dall’Austria, ma anche dall’Italia, dall’Ungheria, dalla Germania, dal Belgio, dalla Slovenia e dall’Inghilterra.

Amici delle Dolomiti

Gli "Amici delle Dolomiti" (clicca sulla foto per ingrandire)

In questi anni di dedizione e impegno a Passo di Monte Croce Carnico sono state recuperate numerose postazioni collegate da sentieri e trincee, che vengono mantenute con campagne estive di recupero. Anche un gruppo del feltrino, capitanati da Eugenio Secco, da ormai tredici anni partecipa a queste attività di recupero, delle “Vie della Pace”. Così, anche quest’estate, dal 17 al 24 luglio, si sono ritrovati a Kötschach-Mauthen in Carinzia per ripristinare sulla vetta del Pal Piccolo, a 1860 metri d’altezza, i metri di trincea italiana attualmente in territorio austriaco.
«Già dal 1992 - racconta Eugenio Secco - ci rechiamo una settimana d’estate a Kötschach-Mauthen per riportare allo stato originale queste postazioni della Prima Guerra mondiale. La nostra giornata tipo vede la sveglia puntata alle sei, e dalle otto a mezzogiorno e dalle quattordici alle diciassette lavoriamo senza sosta per ripulire questi antichi sentieri».
La vita a Pal Piccolo per i volontari non è certo facile.
«La notte - continua l’ideatore dell’iniziativa - dormiamo in piccole baracche incastrate nella roccia, lo spazio è giusto Una trincea il minimo indispensabile. L’esercito federale austriaco inoltre ci ha messo a disposizione due cuochi che ci fanno arrivare il cibo fin su in vetta grazie alla teleferica che parte dalla malga di Plöckenhaus. Quest’ultima è stata trasformata in campo base dell’associazione degli “Amici delle Dolomiti” ed è il punto centrale del museo all’aperto: vi si trovano numerose installazioni tipiche di un centro di smistamento di rifornimenti verso il fronte».
«Quest’anno, grazie anche al bel tempo - continua Secco - siamo riusciti a ripristinare una quindicina di metri di trincea profonda oltre due metri e a rifare alcuni muri a secco. Senza contare i numerosi cimeli che ritroviamo durante i lavori: equipaggiamento militare dell’epoca, oggetti di vita militare come cartucce, bombe a mano ma anche resti umani».
Tutto quanto viene poi consegnato al Museo storico del 1915-18 inaugurato nel 1992 a Kötschach-Mauthen, che contiene su una superficie di seicento metri quadrati oltre 1.500 fotografie e documenti storici, che mostrano l’atrocità della guerra attraverso gli occhi dei soldati e della popolazione civile, una ricca esposizione di cimeli militari e ripropone la ricostruzione di una postazione di montagna. Per visitare il museo, che vanta oltre quindicimila visitatori all’anno, ci vuole un intero giorno.
«Lo scopo degli “Amici delle Dolomiti” - conclude Secco - non è solo quello di riportare alla luce queste postazioni militari che sono un tesoro storico e culturale, ma anche di interagire con persone di altre nazionalità, per condividere un pezzo di storia che ci accomuna».
Ecco i nomi dei volontari dell’associazione “Gli Amici delle Dolomiti”, che hanno partecipato quest’anno alla spedizione al Monte Pal Piccolo: Eugenio Secco da Seren del Grappa, Alberto e Claudio Pezzuolo da Feltre, Francesco Frigimelica da Belluno, Marcello Voltolini da Scurelle e Pier Antonio Dall’Olio ed Elio Ropelato da Borgo Valsugana.

Elisa Pontin


vai Il sentiero militare di Pal Piccolo
da www.sentierinatura.it


Dove si trova Kötschach-Mauthen


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